Gaza e Bolzano - comunicato CGIL AGB

Gaza e Bolzano - comunicato CGIL AGB

Già il 6 maggio la CGIL si esprimeva condannando fermamente il nuovo piano approvato dal Consiglio di Sicurezza del Governo israeliano che prevede l’invasione, l’occupazione e l’annessione della Striscia di Gaza ad Israele, con la deportazione e l’espulsione della popolazione palestinese. Questo piano viola i più elementari fondamenti del diritto internazionale e umanitario, darà vita a nuove violenze, guerre, e potrà condurre a una ulteriore destabilizzazione della regione mediorientale, proprio quello che sta succedendo.

È del mese scorso l’attacco a Francesca Albanese a cui esprimiamo solidarietà e confermiamo il nostro impegno nella protezione e nel rafforzamento del multilateralismo e del sistema Nazioni Unite, a partire dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro che ha di recente, proprio grazie all'impegno del sindacato internazionale, riconosciuto la Palestina come Stato non membro osservatore. La richiesta al Governo italiano è di impegnarsi per richiedere la rimozione immediata delle sanzioni, trattandosi di un mandato di carattere internazionale, conferitole dal consiglio dei diritti umani dell'Onu.

La sicurezza, i diritti, le libertà, la democrazia e la pace sono principi, valori e obiettivi comuni a tutti i popoli e a tutte le nazioni, da perseguire nel quadro del diritto internazionale e umani.

Proprio considerando l’inerzia politica su Gaza e la Palestina un atto di negligenza criminale e alla luce degli atroci crimini che Israele sta compiendo nella Striscia di Gaza, sotto gli occhi della comunità internazionale, nella totale impunità e silenzio assordante da parte dei governi occidentali, il segretario generale della CSI Luc Triangle, ha inviato una lettera ai Capi di Stato di tutto il mondo in cui chiede di interrompere tutte le forniture di armi alle parti coinvolte, un cessate il fuoco immediato e l’accesso umanitario senza restrizioni, il rilascio immediato degli ostaggi e dei prigionieri politici, riconoscere la Palestina, mettere fine all’occupazione e interrompere il commercio con le colonie,  rafforzare la democrazia per la pace contro tutti gli estremismi.

E l’Alto Adige? E Bolzano? Il vessillo della pace può essere considerato "di parte"? Chiedere al Comune di Bolzano di esporre una semplice bandiera della Pace per difendere un valore sancito dalla Costituzione è troppo?