Un coro di no costringe la maggioranza a riscrivere l’emendamento.
Il coro di proteste indignate alla notizia dell’emendamento del governo alla legge di bilancio, che avrebbe ridotto progressivamente, ai fini della maturazione dei requisiti pensionistici, il riconoscimento degli anni di studio universitario già onerosamente riscattati, ha sortito un primo risultato: l’impegno della maggioranza a riscrivere il passaggio.
Come denunciato dalla FLC CGIL il provvedimento si sarebbe configurato come un vero e proprio furto di stato, con gravi profili di incostituzionalità.
Il passo indietro, se confermato, rappresenta un parziale ravvedimento, ma non è sufficiente a modificare l’impostazione complessiva di una legge di bilancio che sulle pensioni continua a fare cassa.
La FLC CGIL proseguirà tutte le azioni di lotta per contrastare le scelte di chi continuamente comprime i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori per investire in strumenti di distruzione e morte.
